27 gennaio 2010

Ordine e Disordine

Trovo sul blog di stellarita una bella citazione tratta dal testo di Riccardo Ridi "Pensare è classificare" (distribuito al corso di formazione "La classificazione" del Sistema bibliotecario di ateneo dell'Università Ca' Foscari, Venezia, settembre-dicembre 2001, col titolo "Introduzione al corso")

Oggigiorno si parla tanto di "società dell'informazione" e sempre più persone si guadagnano da vivere creando, trattando, spostando e organizzando informazioni. Ma è impossibile organizzare l'informazione prescindendo dalla classificazione. Classificare significa, come diceva Borges, esercitare una funzione critica; significa individuare una sorta di punto di vista e esplicitarlo; significa dichiarare le regole del gioco e permettere a tutti di giocare a carte scoperte; significa tracciare una mappa per aiutare tutti a raggiungere il proprio obiettivo. Organizzare l'informazione significa classificare, e classificare è qualcosa di così importante che non può rimanere monopolio dei soli bibliotecari, che pure ne sono gli specialisti.

Questo video chiarisce bene ciò che i bibliotecari scolastici cercano di far capire ai ragazzi durante i momenti dedicati alla User Instruction nelle classi:

la biblioteca scolastica, con la sua classificazione del sapere, è il luogo giusto per capire come si organizzano le informazioni e come è importante avere a disposizione poi una mappa per riuscire ad orientarsi anche in internet (google).
 

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